David Moret si distingue per l’approccio estremamente selettivo che adotta nei suoi processi produttivi. Ogni bottiglia di vino che porta il suo nome è il risultato di un lavoro minuzioso che inizia già dalla scelta dei vigneti e delle uve. La sua attenzione per i dettagli e la costante ricerca di perfezione lo hanno spinto ad acquisire piccoli lotti da vigneti che ritiene essere tra i migliori della Borgogna. Le sue uve provengono da alcuni dei villaggi più prestigiosi della Côte de Beaune, come Meursault, Puligny-Montrachet e Chassagne-Montrachet. Negli anni ha stretto forti legami con i produttori locali e lavora con una rete di viticoltori che condividono la sua passione per la qualità e l’autenticità del terroir.
Il processo di vinificazione di Moret si distingue per l’uso di lieviti indigeni, che favoriscono una fermentazione naturale e preservano l’identità unica di ogni varietà di uva. Non solo la fermentazione avviene con lieviti indigeni, ma Moret evita anche chiarifiche e filtrazioni, un altro segno del suo impegno a mantenere il più possibile l’integrità del frutto e l’autenticità del vino.
Uno degli aspetti distintivi dei vini di David Moret è l’uso moderato di legno. Sebbene i suoi vini vengano affinati in botti di rovere francese, la percentuale di legno nuovo utilizzato è limitata per esprimere al meglio la sua varietà e il terroir. In particolare, Moret utilizza circa il 20% di legno nuovo per i suoi vini da Villages, una scelta che permette di mantenere un buon equilibrio tra il frutto e l’influenza del legno. Per i Premier e Grand Cru, la percentuale di legno nuovo può arrivare fino al 40%. Questi accorgimenti garantiscono che i suoi vini non solo conservino la freschezza, ma sviluppino anche complessità e profondità, integrando perfettamente il legno nel profilo aromatico.
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